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al testo di Andrea Palermo
Quando l’amore muore
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Svegliati, placami da questo incessante monologo, in questa notte senza colore, dove riesco a guardare anche senza vedere. Desidero tristezza, nel taciturno movimento che sfiora il nostro possedersi appassito, in questo letto ch'evanescente fugge, ossimoro della passione. Avanzo come un cieco tra le coperte diafane, col timore di toccare un corpo che non vuole, tra gli spazi effimeri che solcano le distanze, di noi due persi tra questi rovi di lenzuola che si fingono ignavi del passato, perché quando un amore muore non lascia testimoni scomodi. Tocco l'amarezza dei miei stati d'animo, che nell'accidia s'abbandonano, al lento tralasciar di quel che fu, campo di sconfitta, dove un giorno sorgevano ardenti gli avidi amplessi.
Andrea Palermo ©
(Anno 2014)
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